Forse non tutti sanno che, per alcune attività di vendita al minuto, è possibile regolare l’Iva mensile o trimestrale in base ad un particolare procedimento detto: VENTILAZIONE IVA
è importante quindi accertarsene e valutare l’acquisto dei propri Programmi di contabilità con la Ventilazione IVA.
La determinazione dell’IVA da versare (o eventualmente di quella a credito) è, normalmente, determinata come differenza tra l’IVA sulle vendite e/o sulle prestazioni di servizi e l’IVA sugli acquisti:
IVA sulle vendite e sulle prestazioni di servizi
– IVA sugli acquisti
= IVA a debito o a credito
QUALI SONO I SOGGETTI CHE POSSONO ADOTTARE LA VENTILAZIONE DEI CORRISPETTIVI?
I soggetti che esercitano il commercio al minuto dei seguenti articoli:
prodotti farmaceutici e per l’igiene della persona;
prodotti alimentari e dietetici;
articoli tessili, vestiario e calzature;
SE IL SOGGETTO EFFETTUA ANCHE IL COMMERCIO DI ALTRI PRODOTTI?
Nel caso di commercianti al minuto che, oltre al commercio dei prodotti sopra detti, trattino anche altri prodotti, la ventilazione può essere applicata se l’ammontare degli acquisti e delle importazioni relative a prodotti diversi non supera il 50% del totale degli acquisti.
Esempio:
un commerciante vende sia prodotti per alimentari per cui è prevista la ventilazione che prodotti non alimentari per cui non è prevista la ventilazione.
Il commerciante nel corso dell’anno acquista complessivamente 500.000 euro di cui 300.000 euro sono alimentari, poiché gli acquisti di prodotti ammessi alla ventilazione supera il 50% del totale degli acquisti non ammessi, essa è applicabile.
SE IL SOGGETTO EFFETTUA ANCHE VENDITA DI PRODOTTI CON EMISSIONE DI FATTURA?
Affinché la ventilazione possa essere utilizzata dal commerciante al minuto è necessario che le vendite con emissione di fattura non superino il 20% dei corrispettivi totali.
E’ necessario escludere dal calcolo le fatture emesse relative alla vendita di beni strumentali e di immobili.
Esempio 1:
Un commerciante, nel corso dell’anno ha effettuato vendite di beni per 200.000 euro di cui 60.000 con emissione di fattura.
Egli non può applicare la ventilazione in quanto le vendite con emissione di fattura superano il 20% del totale dei corrispettivi.
Esempio 2:
Un commerciante, nel corso dell’anno ha effettuato vendite di beni per 200.000 euro di cui 60.000 con emissione di fattura.
Tra le fatture emesse vi è anche la fattura per la vendita di un cespite per euro 25.000.
Egli può applicare la ventilazione in quanto le vendite con emissione di fatture, diverse da quelle relative a beni strumentali, ammontano a 35.000, quindi non superano il 20% del totale dei corrispettivi.
E’ possibile applicare la ventilazione soltanto se le due condizioni appena viste sono vere (acquisti di merci diverse da quelle cui si applica la ventilazione non superiore al 50% del totale e vendite con emissione di fatture non superiore al 20% del totale dei corrispettivi).
COSA ACCADE SE NON SUSSISTONO PIU’ LE CONDIZIONI PER APPLICARE LA VENTILAZIONE?
Il contribuente non può continuare ad applicare la ventilazione a partire dall’anno successivo a quello nel quale uno dei due limiti appena visti viene superato.
IN COSA CONSISTE LA VENTILAZIONE DEI CORRISPETTIVI?
I soggetti ammessi alla ventilazione registrano i corrispettivi giornalieri delle vendite nel modo seguente:
per le vendite effettuate senza emissione di fattura, il corrispettivo giornaliero viene registrato in un’unica colonna del registro dei corrispettivi senza distinzione di aliquota;
per le vendite effettuate con emissione di fattura, quest’ultima deve essere registrata separatamente dai restanti corrispettivi e distintamente per aliquota.
Esempio:
un commerciante, nel corso della giornata, ha effettuato le seguenti vendite:
- prodotti soggetti ad aliquota del 10 e del 22%, ceduti con emissione di scontrino fiscale per un ammontare complessivo, comprensivo di IVA , di 30.000 euro;
- prodotti soggetti ad aliquota del 22%, ceduti con emissione di fattura per un ammontare di 2.000 euro + IVA.
Egli registrerà:
- Corrispettivi comprensivi di IVA Euro 30.000
- Corrispettivi con emissione di fattura Imponibile 2.000 Iva 22% 440.
Le fatture di acquisto e le bolle doganali relative ai beni destinati alla rivendita vengono registrate nel registro degli acquisti, come di consueto ma con apposito codice IVA che le contraddistingua.
Le fatture di acquisto e le bolle doganali relative all’acquisto di beni non destinati alla rivendita (beni strumentali) saranno registrate come di consueto ma con un codice IVA diverso dalle fatture precedenti.
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