Regime dei minimi – Che cosa è, Vantaggi , Svantaggi
Il regime dei minimi è un particolare regime fiscale introdotto fin dal 2007.
Agenzie delle entrate – Contribuenti Minimi Adempimenti minimi.
Tale regime prevede alcuni vantaggi fiscali volti al risparmio fiscale e una notevole semplificazione amministrativa al fine di contenere i costi che ne deriverebbero.
È sempre comunque valida l’opzione per il regime ordinario, pertanto si potrà optare per il regime ordinario in qualsiasi momento.
Vediamo in breve quali sono i vantaggi e gli svantaggi.
DETERMINAZIONE DEL REDDITO
Il reddito viene determinato sulla base del principio di cassa.
I componenti positivi e negativi concorrono alla formazione del reddito nell’esercizio in cui si verifica l’incasso e/o il pagamento, non concorreranno come abitualmente avviene per competenza.
In sintesi, un ricavo partecipa alla formazione del reddito quando viene incassato e un costo quando viene pagato.
IMPOSTE SUL REDDITO
Con il regime dei minimi si pagherà un’imposta sostitutiva pari al 5% del reddito, ossia la differenza tra ricavi incassati e costi pagati.
Non si applicherà quindi l’IRAP (3,90%) e l’Irpef che avrebbe i seguenti scaglioni:
Scaglioni di reddito ed aliquote per l’anno 2013
Scaglioni di reddito Aliquota
Da 0 a 15.000 euro 23%
Da 15.000,01 a 28.000 euro 27%
Da 28.800,01 a 55.000 euro 38%
ecc..
SEMPLIFICAZIONI CONTABILI
- I registri IVA vendite, IVA corrispettivi e IVA acquisti non sono obbligatori. (Consigliamo comunque di compilarli lo stesso in quanto serviranno per determinare l’ammontare dei ricavi e degli acquisti necessari per determinare il reddito da dichiarare);
- La liquidazione mensile o trimestrale IVA non sono richiesti in quanto non si applica l’IVA sulle vendite e la stessa non si detrae sugli acquisti. Non necessita quindi effettuare alcun calcolo IVA (l’IVA SUGLI ACQUISTI non potendola detrarre si somma ai costi).
SEMPLIFICAZIONI FISCALI
- non si compila la dichiarazione IRAP;
- si applica una imposta sostitutiva sia dell’Irpef sia delle addizionali nella misura del 20% ed inoltre si è esenti dall’Irap.
- non si presenta la comunicazione annuale IVA;
- non si presenta la dichiarazione IVA;
- non si è soggetti agli studi di settore;
ADEMPIMENTI CHE PERMANGONO ANCHE NEL REGIME DEI MINIMI
- obbligo di numerazione e conservazione delle fatture di acquisto e di vendita e delle bollette doganali;
- obbligo di certificazione dei corrispettivi.
- è necessario apporre sulle fatture emesse o sulle ricevute fiscali la dicitura “operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, comma 100, legge finanziaria 2008 n. 244 del 24.12.2007″;
- obbligo di integrazione delle fatture per gli acquisti intra comunitari indicando aliquota e relativa imposta;
- obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi compilando il quadro CM.
CESSAZIONE DEL REGIME DEI MINIMI
La cessazione del regime si verifica quando il contribuente durante l’anno:
- consegue ricavi o compensi superiori a euro 30.000,00 ma inferiori a euro 45.000,00;
- effettua una cessione all’esportazione;
- sostiene spese per lavoro dipendente o per collaboratori a progetto;
- eroga somme a titolo di partecipazioni a utili;
- effettua acquisti di beni strumentali (totale fattura iva compresa) che sommati a quelli dei due anni precedenti superano i 30.000,00 euro;
- diventa socio in una società sia di persone che s.r.l. trasparenti.
Il regime cessa dall’anno successivo a quello in cui vengono a mancare le condizioni oppure si realizza una delle fattispecie di cui sopra.
Nel caso in cui i ricavi superino di oltre il 50% il limite annuo di 30.000,00 euro la cessazione deve avvenire nell’anno stesso del superamento.
In questo caso il contribuente dovrà provvedere agli adempimenti sia contabili che extra contabili di chi applica il regime ordinario si applica una imposta sostitutiva sia dell’Irpef sia delle addizionali nella misura del 20% ed inoltre si è e cosiddetto “naturale”, Dovrà quindi applicare l’iva sui ricavi e detrarre l’iva sugli acquisti, dovrà effettuare le liquidazioni iva periodiche, dovrà e versare l’iva come avviene nel regime normale iva.
Tale regime ordinario verrà applicato per il periodo d’imposta in cui avviene il superamento e per i 3 successivi.
FUORIUSCITA DAL REGIME DEI MINIMI PER RIENTRARE NEL REGIME AD IVA NORMALE MA ORA DENOMINATO DEGLI “EX-MINIMI”
I soggetti che dovranno obbligatoriamente uscire dal regime dei minimi saranno:
- coloro che indipendentemente dall’età erano in attività con partita Iva prima dell’1.1.2008;
- coloro che avevano avviato un’attività a partire dal 2008 se nel triennio 2005/2007 avevano svolto un’altra attività di impresa o di lavoro autonomo.
VANTAGGI CHE RIMANGONO PER GLI EX MINIMI
- ritornano ad applicare l’Iva ma la liquidazione verrà fatta in unica soluzione in modo annuale;
- continuano a non essere soggetti ad Irap;
- ricominciano a dedurre le spese mediche e gli altri oneri deducibili oltre i contributi commercianti o artigiani;
SVANTAGGI PER CHI ERA MINIMO E ORA DEVE RITORNARE NEL REGIME NORMALE
non si applica più la tassazione agevolata del 20% (che per i nuovi minimi scende al 5%) ma si ritorna ad applicare le aliquote della tassazione normale a scaglioni di reddito che inizia dal 23%;
ritornano ad essere soggetti agli studi di settore (che era uno dei principali motivi che lasciavano maggior tranquillità ai soggetti di piccole dimensioni che non dovevano fare ogni anno i conti con il reddito minimo da studi di settore che si aspetta il fisco.
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